Hub intermodali per la Calabria

Hub intemodali

Un progetto per l'ottimizzazione dei servizi mediante Hub intermodali

Superare l'egoismo territoriale

Quello che si è manifestato come il fattore che più ha ritardato lo sviluppo della Calabria nel suo complesso è stata la contrapposizione intestina tra i suoi territori: Jonio contro Tirreno, monti contro mare, vicinanza alla Sicilia contro vicinanza alla Campania o Puglia ecc. ecc.
L'immediato risultato è stata la replicazione di ospedali, aeroporti e altri servizi in tutti i territori, con polverizzazione delle risorse e servizi insufficienti ovunque!
Causa ed effetto di ciò è stata l'assenza di attenzione riguardo lo sviluppo delle grandi infrastrutture ferroviarie di collegamento, così innestando un potente circolo vizioso.
Qui cerchiamo di offrire delle soluzioni individuando i principali campi di applicazione.

Un modello ad Hub per la mobilità e i servizi della Calabria

Il modello che qui si presenta si ispira da altre realtà simili.
La Calabria presenta infatti centri abitati sparsi e relativamente lontani tra loro.
L'isola di Malta è uno di questi esempi, per quanto essa sia una realtà più piccola e priva di ferrovie.
Il modello prescrive la creazione di un numero di Hub. Essi sono importanti siti multi-settoriali collocati nell'immediata prossimità dei capoluoghi, degli ospedali, delle università e degli Aeroporti e centri di smistamento del traffico.
Ciò che li qualifica è che sono raggiungibili rapidamente da tutti i territori regionali e in veloce connessione tra di loro.

In breve la proposta è quella di far coalescere il sistema degli
hub e spoke in qualche modo attivo nel sistema ospedaliero, con un sistema simile per il sistema dei trasporti e formativo.

Le università dovrebbero essere consolidate per creare centri universitari
multi-disciplinari. Ciò favorirebbe l'interfertilizzazione tra le diverse discipline.

Lo stesso avverrebbe concentrando i reparti ospedalieri in adiacenza a questi centri. Ciò consentirà, in particolare per le materie sanitarie, di poter far pratica negli ospedali adiacenti ed essere assunti successivamente, così da sanare il grave deficit professionale - ciò ovviamente accompagnato da un aumento salariare per i medici nel pubblico per farlo corrispondere a quello dei medici a gettone, accompagnato ciò dal divieto di avvalersi di cooperative, così come il versamento di soldi al privato per effettuare i servizi di cui si dovrebbe occupare il pubblico!

Localmente potrebbero essere presenti e replicati i soli reparti di pronto soccorso, maternità e le sale operatorie collegate. Tutti gli altri reparti sarebbero invece collocati nei grandi centri ospedalieri. Perché ciò sia possibile essi devono poter velocemente essere raggiunti da tutto il territorio regionale.

Il sistema aeroportuale, da parte sua, presenta un dispersione delle risorse. Vari aeroporti a piccola distanza comportano che nessuno possa essere sviluppato come merita.

Il potenziamento delle infrastrutture, specialmente ferroviarie, sarebbe lo strumento adeguato.
Ciò specialmente se collegassero i principali centri abitativi con gli
hub.

Gli Hub che sono stati individuati per la Calabria sono i seguenti:
  • I capoluoghi di Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
  • Aeroporto di Lamezia - da ribattezzare Aeroporto della Calabria: gli aeroporti di Reggio e Crotone potrebbero essere degradati a velodromi. Un rapido collegamento ferroviario con l'aeroporto di Lamezia e il trasporto aereo leggero dagli aeroporti secondari consentirebbe l'operazione.
  • Ospedale di Germaneto. Esso sarebbe trasformato in città universitaria. Tutti i reparti e le competenze sarebbero ivi collocati. Gli altri nosocomi matterebbero pronti soccorso, maternità e sala operatoria di supporto, con rapidi mezzi di trasporto per raggiungere il nosocomio principale.
  • Unical e Università di Catanzaro in collegamento con il nucleo ospedaliero e Università dello Stretto di Reggio Calabria.
  • Importanti nuclei multimodali: es. Raccordo Anulare Angitola, Sibari
  • I centri in quota e gli Spoke sarebbero collegati agli Hub mediante impianti su ferro e su fune, anche in serie, se possibile.

Il collegamento tra gli hub sarebbe, nel caso migliore, effettuato da treni ad alta velocità, ma in forma temporanea anche con bus o altri mezzi a minore tecnologia.
L'obiettivo è naturalmente quello di identificare gli hub e accentrare lì le risorse, cosa che introdurrebbe un circolo virtuoso riguardo il potenziamento dei loro collegamenti.

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