Sono le macchine elettriche un nuovo caso dello spedire per email scannerizzazione di documenti? | Il Blog degli interventi sul progetto

Il blog di Pizzo Marinella FS

Novità sul progetto

Sono le macchine elettriche un nuovo caso dello spedire per email scannerizzazione di documenti?

I più anziani nel mondo dell'informatica fra di noi ricorderanno quando l'email si è affermata negli strati meno informaticamente colti della popolazione, allorché questi sono passati dallo spedire le lettere per posta o per fax a scannerizzarle e mandarle per email come allegati, con ciò congestionando le allora poco capienti reti di comunicazione. Ovvero quelli solo un poco più avveduti a rilevare come segno di massimo interesse per un'email ricevuta quella di averla stampata!

Questo comportamento ha dato luogo al termine inglese di
Digitization in contrapposizione a Digitalization, allorché accanto al cambio di tecnologia si è anche cambiato il paradigma: nel caso in oggetto scrivere direttamene il contenuto del messaggio nell'email come testo, magari formattato.
Ma nell'informatica si sono succeduti numerosi casi in cui si è voluta adattare una nuova tecnologia a un paradigma vecchio! In questa
pagina sono date alcune informazioni sul processo che si è verificato in generale nell'informatica, che del resto fa da apripista per tutti gli altri ambiti, tanto negli errori che nelle loro soluzioni.

Ma la domanda che ora occorre farsi è: si sta commettendo lo stesso errore con le auto elettriche? Nel senso di adattare una nuova tecnologia a un paradigma vecchio, quello della mobilità individuale.

Per questo, piuttosto di spedire milioni di automobili con batterie al litio che a fine vita delle stesse creeranno infiniti problemi di smaltimento, non diversamente dai problemi che si erano creati sulle reti dalla spedizioni delle lettere come allegati, occorrerebbe mutare paradigma e passare decisamente a una mobilità collettiva e/o condivisa.

In effetti in parte nelle grandi città si sono intrapresi strumenti di mobilità condivisa mediante mezzi quali biciclette elettriche e monopattini multiutente, e in parte anche autovetture, in qualche modo andando nella direzione giusta.

Quello che invece non si è fatto, specialmente al sud dove la mobilità condivisa non è applicabile per la scarsa densità dei cittadini, è lo sviluppo della mobilità collettiva a propulsione elettrica diretta: che del resto non è altro che i buon vecchi treni, tram e filobus che non necessitano di batterie da dover essere smaltite. Il vero cambio di paradigma e non banalmente di tecnologia.

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