Perché il populismo e il totalitarismo sono inscindibili | Il Blog degli interventi sul progetto

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Perché il populismo e il totalitarismo sono inscindibili

Da alcuni anni si è diffusa una politica definita populista basata sull'equivalenza delle opinioni, e quindi il prevalere di una sulle altre basato sul consenso che riceve. Magari like su Facebook o inviti a trasmissioni televisive.

Così dire di un omosessuale che è malato, oppure che pecca con Dio, o che è una cosa vergognosa averlo come figlio, sono affermazioni essenzialmente stupide che potrebbero essere lasciate là.
Purtroppo però, secondo la dottrina populista, diventano
vere in virtù del fatto che se un'affermazione riceve più like di un altra è più vera di essa. E ciò naturalmente presenta un problema per il gay che non condivide questa verità e che sente quindi il bisogno di una tutela.
Ma quale può essere l'unica forma di tutela in un ambiente così determinato, ma naturalmente la magistratura, e quindi si invoca la legge Zan, così chi dovesse sostenere tali opinioni sarebbe chiaro a tutti che sbaglia, tanto da finire inquisito e magari in carcere!

Ma cosa fare quando un governo sceglie esperti appositi per sostenere che una ferrovia come la Tav sia
inquinante e faccia perdere i soldi per accise e pedaggi, oppure se qualcuno sostiene che per sviluppare la Calabria occorra continuare a buttare soldi per le strade, o che queste siano infrastrutture sostenibili tanto da dover essere inserite nel PNRR, a detta di Enrico Giovannini, o ancora che sia possibile risanare i comuni in dissesto riempiendoli di LSU a fini assistenziali? O sostenere che col reddito di cittadinanza o con quota 100 si creino nuovi posti di lavoro?
O ancora riscontrare che
Salvatore Solano sia stato eletto su impulso del cugino mafioso costruttore di strade auspicando che gli desse gli appalti in cambio, ma proclamare ogni volta che lo si cita che non è inquisito, quasi che il fatto che non lo sia significhi che non abbia fatto nulla di male!

Infatti anche ciascuna di queste opinioni accoglie regolarmente numerosissimi like, condivisioni e interventi televisivi e quindi deve essere vera.
Ma ognuno può trovare un'infinità di comportamento sbagliati e potenzialmente dannosi, ma non illegali.

Ovviamente per ora tutte queste opinioni si limitano a coesistere senza far particolari danni, essenzialmente per l'abbondanza dei fondi Europei che non rende ciascuna di queste posizioni particolarmente dannosa per altri.

Ma prima o poi il
paese dei balocchi finirà, sia questo per un improvviso picco di inflazione che porterà una restrizione monetaria o chissà quale altro cigno nero che si presenterà nel futuro, e allora ci sarà un problema con l'etica populista, perché nessuna posizione saggia in grado di risolvere i problemi gravissimi che si presenteranno riceve mai molto apprezzamento.

A suo tempo Platone aveva proposto un'ottima metodologia per stabilire quale di due posizioni fosse migliore, mediante il confronto dialettico in quanto la peggiore necessariamente presenta della contraddizioni.
Ma tale metodo aveva un senso perché tutti i partecipanti ai confronti avevano un vocabolario e una semantica comuni: ciascuno intendeva con la parola vaso lo stesso oggetto, e così per cavalli, re o contadini.

Il problema del
populismo è che invece anche la semantica per le parole è soggetta alla politica del consenso: così vale lo stesso dire che la sostenibilità ambientale è garantita da politiche che portino a minimizzare il consumo di nuove risorse, oppure che lo sia fare strade. Anzi questa seconda posizione è addirittura più vera perché riceve molti più 👍 dell'altra.

E allora come si farà a risolvere i problemi che si presenteranno a quel tempo se non con l'
uomo forte e con la riduzione delle libertà costituzionali?

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