Partecipazioni a evento a Messina con l'On. Angela Raffa
05/Oct/19 18:32
Nella giornata di ieri ho avuto il piacere di incontrare il gruppo degli attivisti cinque stelle di Messina raccolti intorno all'On. Angela Raffa. A questi ho consegnato il dossier del progetto. Purtroppo mi è stato ribadito che il governo non può far nulla per le infrastrutture Calabresi, nonostante il governo del Cambiamento e tutto il resto, e se non matura la cultura Calabrese tanto da sollecitare la regione a realizzarle, nulla cambierà come succede da decenni.
Riorganizziamoci Insieme: Assemblea M5S Calabria
28/Jul/19 18:12
Nella data del 28 Luglio si è tenuto un incontro di attivisti e portavoce con la partecipazione del vicepremier e leader dei cinque stelle Luigi di Maio a Cosenza. In tale occasione ho effettuato una presentazione che è risultato un estratto del testo qui presentato, per poter rientrare nei due minuti prescritti:
"Buongiorno, sono Fabrizio Bartolomucci, espulso dal Meetup di Vibo Valentia.
È ormai oggetto di consenso internazionale che le infrastrutture ferroviarie portino sviluppo, per la facilità ed economia nel trasporto delle merci, turismo, per la possibilità per i turisti di viaggiare senza la necessità dell’auto, potendosi inoltre facilmente muovere per diversi luoghi rispetto il centro che hanno scelto, e per la cultura, grazie alla comunicazione che si può instaurare tra passeggeri sconosciuti a differenza naturalmente delle auto personali, oltre naturalmente all’aspetto ambientale, per quanto riconosco l’aspetto sia controverso, e ci tornerò.
Le vie ferroviarie possono inoltre contribuire a ottimizzare i servizi di autotrasporto pubblico, con cui si cerca in alcune parti d’Italia di far fronte globalmente alle esigenze di mobilità dei cittadini, con benefici limitati e costi enormi, che potrebbero invece basarsi su hub, o stazioni di scambio, piuttosto di svolgere percorsi duplicati punto-punto quasi uguali come ora, spesso viaggiando quasi vuoti.
In conseguenza di ciò risulta questione non banale interrogarsi sull’ostilità concorrente della popolazione calabrese, e della sua amministrazione, e allo stesso tempo dell’attuale governo nazionale nella sua componente cinque stelle, che sembra privilegiare rigorosamente la mobilità su strada, per quanto elettrica, rispetto le ferrovie.
Una risposta iniziale che ci si può dare è che le ferrovie fanno “contente” poche persone: una volta fatte, hanno bisogno di relativamente poca manutenzione, e quindi di lauti contratti di assistenza a differenza delle strade e, per converso, cadono maggiormente nella responsabilità delle amministrazioni pubbliche in caso di problemi.
Da parte sua Marco Ponti, esperto nominato dal MIT, ha addotto una sua ragione particolare per la sua opposizione allo sviluppo ferroviario nella supposta riduzione delle entrate per lo stato per pedaggi e accise che ovviamente non tiene conto dei costi pubblici sanitari per gli incidenti e per gli effetti dell’inquinamento e che quindi penso si possa velocemente mettere da parte, una volta esplicato il suo compito per cercare di bloccare la TAV Torino-Lione.
Oppure la ragione può semplicemente essere attribuita a un preconcetto ideologico, simile a quello di chi dice che non vada realizzato un campo da golf, perché sarebbe usato solo dai benestanti, piuttosto di apprezzare il contributo che darebbe all’efficientamento della rete idrica per tutti, oppure che occorra bloccare il tram di Cosenza, perché tanto il progetto sarebbe infiltrato dalla mafia o ci vorrebbero decenni per finirlo, così peraltro fornendo un gratuito alibi alle inefficienze delle amministrazioni attuali. Ciò per non parlare delle recenti iniziative governative per risolvere i problemi mondiali della transizione alla mobilità sostenibile per il mezzo di monopattini elettrici e dell’entusiasmo per le nuove auto elettriche, quasi che queste non determinassero traffico e incidenti come quelle tradizionali e non comportassero il consumo di combustibili fossili o nucleari per generare l’energia con cui alimentarsi, per non parlare del tema gigantesco dello smaltimento delle batterie esaurite, se la cosa dovesse crescere nel vuoto di investimenti nel settore ferroviario.
O ancora per una generale rigidità di pensiero che fa percepire l’esistente come immutabile: a nulla di diverso si può in effetti attribuire l’entusiasmo e il sostegno bipartisan per la riapertura delle stesse stazioni che qualche hanno prima, più o meno arbitrariamente, erano state chiuse. Oppure l’impegno per il Freccia Argento che si vorrebbe dirottare da Paola su Sibari sulla ferrovia elettrica esistente, per quanto nel verso sbagliato, in luogo di quello sul migliore collegamento ferroviario con Matera e la Puglia che beneficerebbe tutta la Calabria, piuttosto che solo Sibari a danno della Calabria ulteriore e della Sicilia.
Ma questo dovrebbe essere il governo del cambiamento, non della paura, del preconcetto e della rigidità e, specialmente in Calabria, l’Italia ha bisogno disperato di investimenti nelle infrastrutture ferroviarie, in particolare nella provincia Vibonese, tra le più povere d’Europa tanto in senso di sviluppo che di servizi ferroviari, forse non una coincidenza, per provare a riprendersi dalla sua condizione di gravissimo ritardo.
Questa rappresenta anche la mia candidatura come referente per le infrastrutture per la Calabria."
"Buongiorno, sono Fabrizio Bartolomucci, espulso dal Meetup di Vibo Valentia.
È ormai oggetto di consenso internazionale che le infrastrutture ferroviarie portino sviluppo, per la facilità ed economia nel trasporto delle merci, turismo, per la possibilità per i turisti di viaggiare senza la necessità dell’auto, potendosi inoltre facilmente muovere per diversi luoghi rispetto il centro che hanno scelto, e per la cultura, grazie alla comunicazione che si può instaurare tra passeggeri sconosciuti a differenza naturalmente delle auto personali, oltre naturalmente all’aspetto ambientale, per quanto riconosco l’aspetto sia controverso, e ci tornerò.
Le vie ferroviarie possono inoltre contribuire a ottimizzare i servizi di autotrasporto pubblico, con cui si cerca in alcune parti d’Italia di far fronte globalmente alle esigenze di mobilità dei cittadini, con benefici limitati e costi enormi, che potrebbero invece basarsi su hub, o stazioni di scambio, piuttosto di svolgere percorsi duplicati punto-punto quasi uguali come ora, spesso viaggiando quasi vuoti.
In conseguenza di ciò risulta questione non banale interrogarsi sull’ostilità concorrente della popolazione calabrese, e della sua amministrazione, e allo stesso tempo dell’attuale governo nazionale nella sua componente cinque stelle, che sembra privilegiare rigorosamente la mobilità su strada, per quanto elettrica, rispetto le ferrovie.
Una risposta iniziale che ci si può dare è che le ferrovie fanno “contente” poche persone: una volta fatte, hanno bisogno di relativamente poca manutenzione, e quindi di lauti contratti di assistenza a differenza delle strade e, per converso, cadono maggiormente nella responsabilità delle amministrazioni pubbliche in caso di problemi.
Da parte sua Marco Ponti, esperto nominato dal MIT, ha addotto una sua ragione particolare per la sua opposizione allo sviluppo ferroviario nella supposta riduzione delle entrate per lo stato per pedaggi e accise che ovviamente non tiene conto dei costi pubblici sanitari per gli incidenti e per gli effetti dell’inquinamento e che quindi penso si possa velocemente mettere da parte, una volta esplicato il suo compito per cercare di bloccare la TAV Torino-Lione.
Oppure la ragione può semplicemente essere attribuita a un preconcetto ideologico, simile a quello di chi dice che non vada realizzato un campo da golf, perché sarebbe usato solo dai benestanti, piuttosto di apprezzare il contributo che darebbe all’efficientamento della rete idrica per tutti, oppure che occorra bloccare il tram di Cosenza, perché tanto il progetto sarebbe infiltrato dalla mafia o ci vorrebbero decenni per finirlo, così peraltro fornendo un gratuito alibi alle inefficienze delle amministrazioni attuali. Ciò per non parlare delle recenti iniziative governative per risolvere i problemi mondiali della transizione alla mobilità sostenibile per il mezzo di monopattini elettrici e dell’entusiasmo per le nuove auto elettriche, quasi che queste non determinassero traffico e incidenti come quelle tradizionali e non comportassero il consumo di combustibili fossili o nucleari per generare l’energia con cui alimentarsi, per non parlare del tema gigantesco dello smaltimento delle batterie esaurite, se la cosa dovesse crescere nel vuoto di investimenti nel settore ferroviario.
O ancora per una generale rigidità di pensiero che fa percepire l’esistente come immutabile: a nulla di diverso si può in effetti attribuire l’entusiasmo e il sostegno bipartisan per la riapertura delle stesse stazioni che qualche hanno prima, più o meno arbitrariamente, erano state chiuse. Oppure l’impegno per il Freccia Argento che si vorrebbe dirottare da Paola su Sibari sulla ferrovia elettrica esistente, per quanto nel verso sbagliato, in luogo di quello sul migliore collegamento ferroviario con Matera e la Puglia che beneficerebbe tutta la Calabria, piuttosto che solo Sibari a danno della Calabria ulteriore e della Sicilia.
Ma questo dovrebbe essere il governo del cambiamento, non della paura, del preconcetto e della rigidità e, specialmente in Calabria, l’Italia ha bisogno disperato di investimenti nelle infrastrutture ferroviarie, in particolare nella provincia Vibonese, tra le più povere d’Europa tanto in senso di sviluppo che di servizi ferroviari, forse non una coincidenza, per provare a riprendersi dalla sua condizione di gravissimo ritardo.
Questa rappresenta anche la mia candidatura come referente per le infrastrutture per la Calabria."
Buone Pratiche dei Meetup a Lamezia: intervento sulle ferrovie
06/Jul/19 22:00
Nella giornata del 6 Luglio 2009 si è tenuto un incontro presso la Masseria Irisi a Lamezia organizzato dall'Onorevole Anna Laura Orrico per raccogliere le iniziative organizzate dagli attivisti sul territorio.
In quella sede ho avuto modo di svolgere la mia relazione che qui vi riporto:
Come qualcuno di voi già sa, avendo in ciò coinvolto numerosi portavoce calabresi, prima che per lo più mi bloccassero, sono quasi tre anni che sostengo senza successo lo sviluppo della stazione Pizzo Marinella e della ferrovia della costa degli dei in generale, senza alcun successo. Ma la cosa non è assolutamente un’eccezione: la rete calabrese è ferma da più di un secolo, a parte alcuni interventi 50 anni fa resi goffi per le interferenze politiche, quasi si volesse continuare a giocare sempre con lo stesso mazzo di scartine sperando di fare un poker: magari chiudendo e riaprendo una stazione facendo felice, quando ciò accade, i temporanei beneficiari come cani che vengono fatti rientrare a casa la mattina dopo essere stati messi fuori la sera. E la gente in alcuni settori si demoralizza al punto da non volersi impegnare per un cambiamento come questa mattina alla manifestazione per Pizzo Marinella in cui non si è presentato nessuno. Mentre comincia in altri settori ad esasperarsi fino al punto di spingersi a voler ‘rubare’ i treni da una costa a un’altra, come è il caso dell’ultima bizzarra iniziativa della regione per dirottare qualche treno che era diretto verso Lamezia, Rosarno, Reggio Calabria, Sicilia, verso Sibari, così costringendo i passeggeri diretti a quelle destinazioni a scendere a Paola per cercare qualche treno per proseguire, mentre il freccia bianca proseguirebbe fulgido e vuoto verso la sua nuova destinazione nell’alto Jonio! Evidentemente la regione non è in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini; per questo ritengo le Ferrovie locali debbano tornare sotto il controllo dello stato centrale, sebbene al Mit Ponti dica che le ferrovie al sud siano persino più inutili della Tav e Toninelli si diletti con le macchine elettriche, o meglio a livello europeo, piuttosto di erogare fondi che non portano a nulla, sebbene i cinque stelle abbiano una sola rappresentante calabrese a Bruxelles. Ma peggio di così non potrebbe andare!
In quella sede ho avuto modo di svolgere la mia relazione che qui vi riporto:
Come qualcuno di voi già sa, avendo in ciò coinvolto numerosi portavoce calabresi, prima che per lo più mi bloccassero, sono quasi tre anni che sostengo senza successo lo sviluppo della stazione Pizzo Marinella e della ferrovia della costa degli dei in generale, senza alcun successo. Ma la cosa non è assolutamente un’eccezione: la rete calabrese è ferma da più di un secolo, a parte alcuni interventi 50 anni fa resi goffi per le interferenze politiche, quasi si volesse continuare a giocare sempre con lo stesso mazzo di scartine sperando di fare un poker: magari chiudendo e riaprendo una stazione facendo felice, quando ciò accade, i temporanei beneficiari come cani che vengono fatti rientrare a casa la mattina dopo essere stati messi fuori la sera. E la gente in alcuni settori si demoralizza al punto da non volersi impegnare per un cambiamento come questa mattina alla manifestazione per Pizzo Marinella in cui non si è presentato nessuno. Mentre comincia in altri settori ad esasperarsi fino al punto di spingersi a voler ‘rubare’ i treni da una costa a un’altra, come è il caso dell’ultima bizzarra iniziativa della regione per dirottare qualche treno che era diretto verso Lamezia, Rosarno, Reggio Calabria, Sicilia, verso Sibari, così costringendo i passeggeri diretti a quelle destinazioni a scendere a Paola per cercare qualche treno per proseguire, mentre il freccia bianca proseguirebbe fulgido e vuoto verso la sua nuova destinazione nell’alto Jonio! Evidentemente la regione non è in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini; per questo ritengo le Ferrovie locali debbano tornare sotto il controllo dello stato centrale, sebbene al Mit Ponti dica che le ferrovie al sud siano persino più inutili della Tav e Toninelli si diletti con le macchine elettriche, o meglio a livello europeo, piuttosto di erogare fondi che non portano a nulla, sebbene i cinque stelle abbiano una sola rappresentante calabrese a Bruxelles. Ma peggio di così non potrebbe andare!
Incontro Pubblico Regionale "Strategie per la sicurezza, l'innovazione e gli investimenti del sistema ferroviario Calabrese"
24/Jun/19 14:00
Il giorno 24 c.m. si è tenuto un importante convegno sulle infrastrutture ferroviarie a Catanzaro organizzato dalla senatrice Gelsomina Silvia Vono con la partecipazione di Sergio Stassi di RFI, Domenico Scida di FS ed Enrico Maria Pujia del MIT.
In tale occasione è stato possibile, nel corso degli interventi, la proposizione della difficile situazione del sistema ferroviario - un circolo vizioso tra fatiscenza delle infrastrutture e scarsa disponibilità dei cittadini a utilizzarle -, specialmente riguardo il treno della Costa degli Dei e della provincia Vibonese in generale, ed è stato consegnato il dossier del progetto.
In tale occasione è stato possibile, nel corso degli interventi, la proposizione della difficile situazione del sistema ferroviario - un circolo vizioso tra fatiscenza delle infrastrutture e scarsa disponibilità dei cittadini a utilizzarle -, specialmente riguardo il treno della Costa degli Dei e della provincia Vibonese in generale, ed è stato consegnato il dossier del progetto.