Luca Zaia
La miopia del federalismo
22/May/23 08:14 Filed in: riflessioni
L'idea alla base del Federalismo, ancora ribadita dagli amministratori locali del nord, è che esso dovrebbe responsabilizzare la cittadinanza.
Come molti che sostengono tali idee, compreso il sottoscritto quando viveva a Roma, il contorno è quello di finanze abbastanza a posto e personale con un livello accettabile di competenza. Per quanto Roma si trovi davvero al limite per quanto si dirà.
Ebbene il principio di responsabilità implica la possibilità della scelta: se anche gli elettori del sud dovessero privilegiare il benessere collettivo, rispetto gli interessi individuali, cosa che da alcuni anni in effetti sembra avvenire, selezionando politici qualificati, ciò in nessun modo dà luogo a un rinnovo della classe burocratica, e tantomeno della guida degli enti pubblici.
Così si è passati da Oliverio alla Santelli a Occhiuto, ma sempre a capo resta il trio Pino IIritano per l'amministrazione regionale, Eugenio Silipo per Anas ed Enrico Puja per FS, ora peraltro persino promosso da Salvini, e sotto di loro e da essi riparati, una quantità di incompetenti presi tra le classi meno qualificate della popolazione.
E ciò naturalmente non riguarda solo l'amministrazione regionale calabrese, ma anche quelle comunali come quelli di Pizzo. Essendo peraltro il problema aggravato dall'assenza di fondi e di bandi sottomessi, sempre per l'assenza di competenze che permettano di sottomettere proposte.
Quello che piacerebbe chiedere ai Federalisti d'Antan, visto che al tempo nemmeno io ci avevo pensato, è come possa il federalismo risolvere questi problemi!
Ovviamente l'opinione è che peggio di così la situazione non possa andare: non vedo come le infrastrutture o la sanità possano in effetti andare peggio di così, a meno di non voler vedere morti per strada per gli incidenti o l'assenza di cure che vengano rilanciati sui media internazionali, e quindi penso il federalismo sia un'occasione persa, piuttosto che un reale pericolo di peggioramento della situazione.
Come molti che sostengono tali idee, compreso il sottoscritto quando viveva a Roma, il contorno è quello di finanze abbastanza a posto e personale con un livello accettabile di competenza. Per quanto Roma si trovi davvero al limite per quanto si dirà.
Ebbene il principio di responsabilità implica la possibilità della scelta: se anche gli elettori del sud dovessero privilegiare il benessere collettivo, rispetto gli interessi individuali, cosa che da alcuni anni in effetti sembra avvenire, selezionando politici qualificati, ciò in nessun modo dà luogo a un rinnovo della classe burocratica, e tantomeno della guida degli enti pubblici.
Così si è passati da Oliverio alla Santelli a Occhiuto, ma sempre a capo resta il trio Pino IIritano per l'amministrazione regionale, Eugenio Silipo per Anas ed Enrico Puja per FS, ora peraltro persino promosso da Salvini, e sotto di loro e da essi riparati, una quantità di incompetenti presi tra le classi meno qualificate della popolazione.
E ciò naturalmente non riguarda solo l'amministrazione regionale calabrese, ma anche quelle comunali come quelli di Pizzo. Essendo peraltro il problema aggravato dall'assenza di fondi e di bandi sottomessi, sempre per l'assenza di competenze che permettano di sottomettere proposte.
Quello che piacerebbe chiedere ai Federalisti d'Antan, visto che al tempo nemmeno io ci avevo pensato, è come possa il federalismo risolvere questi problemi!
Ovviamente l'opinione è che peggio di così la situazione non possa andare: non vedo come le infrastrutture o la sanità possano in effetti andare peggio di così, a meno di non voler vedere morti per strada per gli incidenti o l'assenza di cure che vengano rilanciati sui media internazionali, e quindi penso il federalismo sia un'occasione persa, piuttosto che un reale pericolo di peggioramento della situazione.