sostenibilità
La sostenibilità del trasporto privato e delle sue infrastrutture
14/Jun/21 17:59 Filed in: infomazioni
In numerosi ambiti si persegue la sostenibilità del trasporto privato. Prima di tutto occorrerebbe definire cosa si intende per trasporto sostenibile. Un'accezione del tutto eccentrica lo vorrebbe intendere come sostenibilità dell'investimento: ma è ovvio che una tale valutazione sia necessariamente prociclica e in definitiva inutile: se in una località tutti hanno l'auto, sarà necessariamente più facile recuperare l'investimento fatto realizzando strade, rispetto potenziando le ferrovie. In effetti è quanto si è fatto finora portando a problemi d'inquinamento e più gravemente a ridurre la mobilità e l'interscambio culturale dei cittadini, specialmente nelle regioni più arretrate d'Europa come la Calabria.
Mentre riguardo l'interscambio culturale, che è solo possibile permettendo a cittadini di viaggiare insieme e raggiungere facilmente località lontane, come solo il treno permette, sembra non occuparsi nessuno, assistendo tutti impotenti alla decrescita culturale della cittadinanza e all'abbandono scolastico, per quanto riguarda il tema del consumo dei combustibili fossili ci si è applicati alquanto. Constatato che Diesel e altri combustibili fossili diffondono nell'atmosfera anidride carbonica e consumano risorse non riciclabili, tutti si sono applicati a trovare vie alternative. Tra queste risulta di particolare interesse il biodiesel e l'idrogeno, oltre naturalmente alla mobilità elettrica privata a batterie tradizionali:
Anche considerando il business legale, fatto salvo il poco combustibile di provenienza da friggitorie, la parte del leone la fanno coltivazioni apposite in paesi del terzo mondo per cui i terreni vengono sottratti al sostentamento per coltivare arbusti da cui ottenere carburante, al punto da desertificare interi territori e incoraggiare l'emigrazione.
Come tuttavia fa da secoli un treno a trazione elettrica, che peraltro non ha nemmeno la necessità di fare il doppio passaggio per l'idrogeno, potendo tranquillamente alimentarsi con energia elettrica.
Il tutto ovviamente nemmeno affronta il tema della sicurezza, in quanto l'idrogeno ha proprietà esplosive, come ben sapeva l'equipaggio dei primi dirigibili della prima guerra mondiale riempiti con questo gas, piuttosto che col successivo idrogeno oppure aria calda.
Si pensi inoltre a cosa succederebbe, anche risolvendo i numerosi problemi appena accennati, cosa succederebbe se girassero milioni di auto ad idrogeno, ognuna che produca vapore acqueo ad alta temperatura, per il clima e per il riscaldamento globale, cosa che queste tecnologie avrebbero in prima istanza dovuto contrastare.
Per ultimo lascio le auto a batteria tradizionali. Si parla ovviamente delle nuove auto che ricevono attualmente la massima attenzione mediatica prive di motore termico e dotate esclusivamente di una o più enormi batterie e di un motore elettrico.
Si dica tra parentesi che che il fatto che non siano pienamente soddisfacenti è documentato in prima istanza dal fatto che si cerchino alternative.
Ma cosa c'è che non va nei motori elettrici? Ovviamente quasi nulla se si dispone di un pannello solare o di un impianto eolico a casa in grado di ricaricare la batteria, e nel primo caso si lavora anche di notte, in modo da poter lasciare la batteria durante il giorno a caricarsi col pannello solare.
Se la situazione non è questa, come ritengo lo sia per la maggior pate dei potenziali utenti, occorre comprare l'elettricità altrove: quindi o dalla rete di casa, oppure da stazioni a ricarica rapida. Ovviamente il vantaggio di questa tecnologia rispetto la combustione tradizionale dipende dalla rispettiva tassazione. Tuttavia chi dovesse decidere di sostenere la combustione a batteria rispetto quella a motori termici perché più rispettosi dell'ambiente, dovrebbe forse soffermarsi un poco. In realtà i materiali necessari per realizzare batterie richiedono lavorazioni estremamente inquinanti, oltre a stravolgere l'economia di interi paesi produttori di litio. E ciò quando le batterie sono per la maggior parte utilizzate per piccoli dispositivi elettronici come cellulari o fotocamere, ma si pensi se dovessero essere utilizzate in forma diffusa per auto.
Per non parlare del tema dello smaltimento per cui al momento non si conosce tecnologia alternativa rispetto il conferimento come rifiuto speciale altamente inquinante.
A questo punto qualcuno si potrebbe domandare se esista una soluzione veramente sostenibile in termini di consumo di combustibili fossili, di smaltimento e di efficenza energetica. Ma la risposta è evidente, si tratta naturalmente del buon vecchio treno a trazione elettrica, nella forma di treni tradizionali, tram o metro, la cui energia può provenire da fonti rinnovabili, come pannelli solari o impianti eolici collocati in prossimità della linea, altre fonti rinnovabili o meno, cosa che nell'ultimo caso preverrebbe per lo meno la generazione di nuovo inquinamento o materiale da smaltire.
Mentre riguardo l'interscambio culturale, che è solo possibile permettendo a cittadini di viaggiare insieme e raggiungere facilmente località lontane, come solo il treno permette, sembra non occuparsi nessuno, assistendo tutti impotenti alla decrescita culturale della cittadinanza e all'abbandono scolastico, per quanto riguarda il tema del consumo dei combustibili fossili ci si è applicati alquanto. Constatato che Diesel e altri combustibili fossili diffondono nell'atmosfera anidride carbonica e consumano risorse non riciclabili, tutti si sono applicati a trovare vie alternative. Tra queste risulta di particolare interesse il biodiesel e l'idrogeno, oltre naturalmente alla mobilità elettrica privata a batterie tradizionali:
Biodiesel
Il biodiesiel, come dice il nome, è un carburante ricavato da oli alimentari, sia esausti che di derivazione da culture specializzate. Il costo di produzione di questo carburante è naturalmente molto più alto del diesel minerale e così numerosi paesi si sono lanciati in sussidi che spesso hanno alimentato truffe milionarie a base di circolazione dello stesso combustibile per essere finanziato più volte, oppure di documentazione falsificata.Anche considerando il business legale, fatto salvo il poco combustibile di provenienza da friggitorie, la parte del leone la fanno coltivazioni apposite in paesi del terzo mondo per cui i terreni vengono sottratti al sostentamento per coltivare arbusti da cui ottenere carburante, al punto da desertificare interi territori e incoraggiare l'emigrazione.
Idrogeno
Come tutti sanno, anche se a volte se ne dimenticano, l'idrogeno non è propriamente un carburante, quanto un costosissimo mezzo per conservare e trasferire energia. Per quanto qualcuno pensi che sia una sorta di Dilitio di Star Trek, tanto da ritenere che dotando treni di motori a Idrogeno possa rendere il servizio rapidissimo rispetto un motore a diesel, quando l'unica cosa che si ottiene mediante celle a carburante di rapidissima ossidazione e difficile smaltimento, è una parte dell'energia elettrica utilizzata per creare quell'idrogeno. Il tutto non dota ovviamente il mezzo che lo usa di particolari proprietà, se non quella di non puzzare quando passa come fa un motore a diesel!Come tuttavia fa da secoli un treno a trazione elettrica, che peraltro non ha nemmeno la necessità di fare il doppio passaggio per l'idrogeno, potendo tranquillamente alimentarsi con energia elettrica.
Il tutto ovviamente nemmeno affronta il tema della sicurezza, in quanto l'idrogeno ha proprietà esplosive, come ben sapeva l'equipaggio dei primi dirigibili della prima guerra mondiale riempiti con questo gas, piuttosto che col successivo idrogeno oppure aria calda.
Si pensi inoltre a cosa succederebbe, anche risolvendo i numerosi problemi appena accennati, cosa succederebbe se girassero milioni di auto ad idrogeno, ognuna che produca vapore acqueo ad alta temperatura, per il clima e per il riscaldamento globale, cosa che queste tecnologie avrebbero in prima istanza dovuto contrastare.
Auto elettriche tradizionali
Per ultimo lascio le auto a batteria tradizionali. Si parla ovviamente delle nuove auto che ricevono attualmente la massima attenzione mediatica prive di motore termico e dotate esclusivamente di una o più enormi batterie e di un motore elettrico.
Si dica tra parentesi che che il fatto che non siano pienamente soddisfacenti è documentato in prima istanza dal fatto che si cerchino alternative.
Ma cosa c'è che non va nei motori elettrici? Ovviamente quasi nulla se si dispone di un pannello solare o di un impianto eolico a casa in grado di ricaricare la batteria, e nel primo caso si lavora anche di notte, in modo da poter lasciare la batteria durante il giorno a caricarsi col pannello solare.
Se la situazione non è questa, come ritengo lo sia per la maggior pate dei potenziali utenti, occorre comprare l'elettricità altrove: quindi o dalla rete di casa, oppure da stazioni a ricarica rapida. Ovviamente il vantaggio di questa tecnologia rispetto la combustione tradizionale dipende dalla rispettiva tassazione. Tuttavia chi dovesse decidere di sostenere la combustione a batteria rispetto quella a motori termici perché più rispettosi dell'ambiente, dovrebbe forse soffermarsi un poco. In realtà i materiali necessari per realizzare batterie richiedono lavorazioni estremamente inquinanti, oltre a stravolgere l'economia di interi paesi produttori di litio. E ciò quando le batterie sono per la maggior parte utilizzate per piccoli dispositivi elettronici come cellulari o fotocamere, ma si pensi se dovessero essere utilizzate in forma diffusa per auto.
Per non parlare del tema dello smaltimento per cui al momento non si conosce tecnologia alternativa rispetto il conferimento come rifiuto speciale altamente inquinante.
E allora?
A questo punto qualcuno si potrebbe domandare se esista una soluzione veramente sostenibile in termini di consumo di combustibili fossili, di smaltimento e di efficenza energetica. Ma la risposta è evidente, si tratta naturalmente del buon vecchio treno a trazione elettrica, nella forma di treni tradizionali, tram o metro, la cui energia può provenire da fonti rinnovabili, come pannelli solari o impianti eolici collocati in prossimità della linea, altre fonti rinnovabili o meno, cosa che nell'ultimo caso preverrebbe per lo meno la generazione di nuovo inquinamento o materiale da smaltire.