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Nuovo comunicato stampa

Infrastrutture sostenibili in Calabria

Le circostanze storiche, come le incursioni saracene, hanno fatto sì che la maggior parte degli abitati Calabresi si trovi tuttora in quota. Ciò, insieme all'orografia della regione, ha presentato numerosi problemi per chi abbia voluto realizzare le sue infrastrutture ferroviarie, a differenza, ad esempio, della ugualmente montuosa Svizzera, i cui centri si trovano invece nelle valli. La risposta offerta è stata essenzialmente di due tipi:

  • Ferrovie veloci di base con stazioni lontane dei centri abitati
  • Ferrovie lente a scartamento ridotto che arrivavano invece vicino ai centri abitati
Progressivamente le seconde sono state dismesse a vantaggio dei più veloci pullman.
Ciò ha fatto seguito alla costruzione di strade a relativamente ampia capacità ed ha determinato la costituzione delle lobby delle costruzioni e dei pullman in grado di condizionare la politica e irrigidire la situazione.
Così solo le ferrovie di base sono state lasciate in attività, e hanno continuato a non servire la maggior parte delle destinazioni.

Peraltro non si è nemmeno provato a servire centri che erano già attraversati, come ad esempio
Pizzo, mediante la realizzazioni di nuove indispensabili stazioni oltre l’attuale che si trova all’estremità del paese a 8 chilometri di salita e discesa dalla parte abitata all’opposto del paese.
Il combinato disposto ha naturalmente contribuito a disaffezionare la maggior parte dei cittadini Calabresi dalle infrastrutture ferroviarie, tanto da farle percepire inutili a vantaggio delle proprie automobili, e forse nemmeno a
vederle più.

Ora il programma
Europeo che incoraggia le infrastrutture sostenibili con l’obiettivo di abbattere il consumo di combustibili fossili entro il 2050 dovrebbe finalmente far ripensare la politica esclusivamente centrata sul trasporto su gomma.
Tuttavia non si vede alcun segno di cambiamento, probabilmente per la difficoltà per l’appunto di contrapporsi ai vari (im)prenditori che costruiscono e ricostruiscono sempre le stesse strade, magari con un meccanismo di obsolescenza programmata, come le lavatrici!
Così si riporta la spesa di numerosi fondi per riparare, per l’ennesima volta, la ex statale SS 522 (SP 52) che come noto percorre territori tra i più instabili d’Europa, tra massi che cadono, frane, terremoti e quant’altro, ognuno di essi in grado di fermare la circolazione e imporre nuovi lavori e far ridere altri, o gli stessi, imprenditori!
Se si pensa ai territori montani la situazione, se possibile, è ancora peggiore, con decine di stradine strette che si arrampicano su terreni dissestati e che crollano un giorno si e l’altro pure.
Per questo la soluzione non può non passare per un cambio di
paradigma mediante il potenziamento dei sevizi ferroviari e la realizzazione di impianti su fune per raggiungere i centri in quota, lasciando un poco da parte la rincorsa sulle strade.
Alcune soluzioni sono disponibili sul progetto a
http://pizzomarinellafs.inarrivo.net

Ciò per lo meno per il fatto che sono decine di anni che si persegue esclusivamente il sostegno del traffico autonomo su gomma, con i risultati che tutti possono vedere, e risulta difficile pensare che continuando a fare la stessa cosa si possa ottenere un risultato diverso.

Possibilità e criticità per lo sviluppo della Calabria: nuovo comunicato stampa

E' stato sottoposto ai media un nuovo Comunicato Stampa per riassumere le esperienze di questo progetto e le criticità incontrate, qui viene riportato il relativo testo:

La Calabria gode di attrazioni naturali di qualità eccellente, ma non é tra i territori maggiormente apprezzati dal grande pubblico. Così è di solito visitata solo da emigranti di ritorno o loro figli, che assai spesso risiedono nella loro casa privata con ricadute limitatissime sull’economia regionale.
Il progetto al sito http://pizzomarinellafs.inarrivo.net presenta in effetti un numero di interventi in grado di sviluppare per prima la provincia Vibonese e quindi sovvertire la situazione.
Così che possa essere di esempio per le altre province, già ora molto più sviluppate di essa. Il progetto, sin da quando é stato lanciato 4 anni fa, ha raccolto notevole interesse in numerosi ambiti, sempre risultando tuttavia in un nulla di fatto.
Notevoli tra questi la promessa dell’assessore
Roberto Musmanno, della passata amministrazione regionale, che aveva a disposizione i fondi ex Por 2007-13, non spesi in quel periodo, e aveva promesso di dedicarli a nuove stazioni tra cui quella a Pizzo Marinella , per poi tuttavia farne nulla e preferendo far tornare i fondi indietro per la seconda volta.
Più recente l’esperienza con il sindaco di
Pizzo Antonio Reppucci che, la prima volta che sono andato a trovarlo subito dopo la nomina. A quel tempo mi aveva detto che non avrebbe potuto fare nulla perché circondato da LSU.
Successivamente è invece progressivamente passato a difenderli e bloccarmi su Facebook per giungere a rifiutare di parlare se ero presente nel programma
Articolo 21 di Lino Polimeni su CalabriaTV che lo aveva messo a confronto con il sottoscritto, se non davanti un tribunale.
Ancora più particolare l’esperienza con
Salvatore Solano, presidente della provincia di Vibo Valentia, con cui per cinque mesi ho avuto contatti frequenti di persona e telefonici nel 2020. In quel tempo ho anche esaminato e partecipato alla revisione dei progetti relativi dell’ufficio tecnico provinciale. Così ho fatto un’ispezione sulle postazioni delle future prime tre stazioni: Pizzo Angitola, Pizzo Marinella e Pizzo San Francesco, che avrebbero dovuto essere sottoposte ai CIS per il finanziamento , col consigliere Antonio Carchedi.
Al termine di questo periodo, a fronte dei miei solleciti, il presidente ha finalmente dichiarato che non ne avrebbe fatto nulla e si sarebbe limitato a definire le
vie tematiche: praticamente qualche cartello davanti gli esercizi commerciali partecipanti, e di rivolgermi piuttosto in regione. L’unica iniziativa “strutturale” messa in atto appunto dall’amministrazione regionale, l’apposizione della targa alla memoria di Jole Santelli, si presenta come un’iniziativa speculare.
Seguendo
Shakespeare, ciò mi ha fatto riflettere se ci fosse un metodo in questa pazzia. E in effetti ho individuato un elemento comune: il fatto che tutte le amministrazioni locali Calabresi siano composte quasi esclusivamente di Lavoratori Socialmente Utili (LSU). SI tratta questo essenzialmente di personale assunto per motivi assistenziali, se non clientelari e come voto di scambio politico-mafioso da amministratori infedeli del passato. Ciò è stato fatto piuttosto di reclutare maestranze competenti mediante concorsi. Personale che non è ovviamente in grado di scrivere i progetti necessari; al comune di Pizzo ce ne sono 41, ma altrove la situazione non dovrebbe essere molto diversa, considerando che nel complesso della Calabria ce ne sono ben 70000! E sappiamo oramai da anni che se non si scrivono almeno progetti preliminari, non c’é alcuna possibilità di ricevere finanziamenti, tanto nazionali, che europei, compresi i prossimi del Recovery Fund. Ciò almeno da quando i due milioni dedicati alla tangenziale di Vibo, in assenza di un progetto operativo esistente, sono stati piuttosto destinati a premi per il personale comunale e a nulla per l’infrastruttura.
La cosa peraltro paradossale é che gli interventi che potrebbero essere realizzati grazie a
maestranze qualificate potrebbero dare lavoro a decine di volte gli LSU ora nelle amministrazioni locali in nero. Mentre la loro presenza ne impedisce la realizzazione. Un esempio è  il porto all’Angitola. A ciò si aggiunge che i lavori propri del personale poco qualificato, come ad esempio la cura del verde, non li svolge nessuno e i giardini vengono lasciati in mano ai piromani.
Il gruppo
Facebook dedicato all’iniziativa presenta le ultime novità in aggiunta al blog.
Sono naturalmente a
disposizione per ulteriore informazioni e per eventualmente partecipare a un’intervista.

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