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Archives for March 2021 | Il Blog degli interventi sul progetto

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CIS discussi in provincia ad Aprile

Sono riuscito a mettermi in contatto con Antonio Carchedi, presidente della commissione infrastrutture della provincia di Vibo Valentia, che mi ha detto che convocherà una riunione ai primi di Aprile per deliberare sui CIS a proposito delle tre prime stazione del progetto: Angitola, Pizzo Marinella e Pizzo San Francesco.
Vedremo allora se Salvatore Solano si sarà dimostrato buon profeta vaticinando all'Ing. Domenico Pallaria che la provincia avrebbe presentato i CIS alla fine del lockdown, evidentemente pensando di prepararli prima, oppure se occorrerà contattare di nuovo quest'ultimo.

Invece di Investigare Pietro Comito ha interrotto i contatti

PietroComito
Pietro Comito, giornalista di rilevo della testata LACNews24, a cui avevo chiesto di interessarsi della questione tra Pallaria e Solano di cui ho già parlato qui, ha addirittura interrotto le comunicazioni, bloccando la chat, probabilmente dopo essersi confrontato con Solano e avendo paura, da guerriero di cartapesta come molti in Calabria, di confrontarsi coi poteri forti!

Così immagino
il discorso che gli ha fatto Solano:

“Ma lascia perdere quel mentecatto fissato con le stazioni che fa perdere tempo a tutti non avendo niente da fare, e bloccalo anche tu come ho fatto io e tutti gli altri che hanno capito con chi avevano a che fare!”

e
Pietro Comito si é subito adeguato, alla faccia della stampa libera, o… del suo triste simulacro calabrese.

Visita all'ing. Domenico Pallaria in Regione

Oggi sono stato ricevuto in regione dall’Ing. Domenico Pallaria alla presenza dell’Ing. Pino Liritano, vecchia conoscenza, per parlare del progetto.
L’accoglienza è stata quella solita, con la priorità di togliermisi dalle scatole il prima possibile!
Seguendo quest'incarico precipuo, hanno detto che il progetto sarebbe dovuto essere proposto da enti territoriali e non da privati cittadini, non la prima volta che questa scusa mi é stata proposta. Liritano ha allora affermato che Salvatore Solano se ne stava occupando, lasciando me, come immaginate, molto perplesso per quanto detto a me e pubblicato sul sito della provincia: si trattava probabilmente di un'occasione precedente a tale pubblicazione, di cui Solano al tempo mi aveva peraltro accennato.
Per avere un conferma, l'Ing. Pallaria lo ha chiamato e Solano ha incredibilmente confermato di aver inserito il progetto delle prime tre stazioni dell’
Angitola, Marinella e San Francesco nei CIS, ma di non averli potuti ancora presentare per il lockdown, a differenza di quanto aveva detto a me e delle pretese di Francesco Artusa per cui debbano essere messi a posto i 900 km di strade prima di cominciare a lavorare sulle ferrovie e sugli impianti su fune, pur senza fornire informazioni sui progetti!
Peraltro
gli impianti su fune hanno suscitato l'ilarità dei due e della loro segretaria, ovviamente facendomi venire in mente il detto latino per cui risum abundat in oris stultorum; ma ho chiosato che del resto finché non vengono fatte le infrastrutture di base è vano preoccuparsi di quelle in quota, ovviamente per chi non pianifica per il futuro.
Mi hanno anche accennato al fatto che i soldi del
recovery fund non possano essere spesi per strade, ma naturalmente non hanno fatto il salto logico di sostenere il progetto, visto che esso di strade parla appena!
A tal proposito ho ricordato che il commissario
Antonio Reppucci stesso ha proposto la rotatoria stradale all’Angitola, di cui nemmeno si vede nulla, terminando con un’ingiunzione a muoversi per almeno fare qualcosa!
Ho contattato
Antonio Carchedi per chiedergli cortesemente di investigare su cosa sia stia inventando il presidente Solano.

Nuovo articolo sul Vibonese

É stato pubblicato un nuovo articolo su Il Vibonese, l'articolo può essere consultato a:
https://www.ilvibonese.it/societa/97870-infrastrutture-sostenibili-in-calabria-unalternativa-concreta-al-traffico-su-gomma/

Nuovo comunicato stampa

Infrastrutture sostenibili in Calabria

Le circostanze storiche, come le incursioni saracene, hanno fatto sì che la maggior parte degli abitati Calabresi si trovi tuttora in quota. Ciò, insieme all'orografia della regione, ha presentato numerosi problemi per chi abbia voluto realizzare le sue infrastrutture ferroviarie, a differenza, ad esempio, della ugualmente montuosa Svizzera, i cui centri si trovano invece nelle valli. La risposta offerta è stata essenzialmente di due tipi:

  • Ferrovie veloci di base con stazioni lontane dei centri abitati
  • Ferrovie lente a scartamento ridotto che arrivavano invece vicino ai centri abitati
Progressivamente le seconde sono state dismesse a vantaggio dei più veloci pullman.
Ciò ha fatto seguito alla costruzione di strade a relativamente ampia capacità ed ha determinato la costituzione delle lobby delle costruzioni e dei pullman in grado di condizionare la politica e irrigidire la situazione.
Così solo le ferrovie di base sono state lasciate in attività, e hanno continuato a non servire la maggior parte delle destinazioni.

Peraltro non si è nemmeno provato a servire centri che erano già attraversati, come ad esempio
Pizzo, mediante la realizzazioni di nuove indispensabili stazioni oltre l’attuale che si trova all’estremità del paese a 8 chilometri di salita e discesa dalla parte abitata all’opposto del paese.
Il combinato disposto ha naturalmente contribuito a disaffezionare la maggior parte dei cittadini Calabresi dalle infrastrutture ferroviarie, tanto da farle percepire inutili a vantaggio delle proprie automobili, e forse nemmeno a
vederle più.

Ora il programma
Europeo che incoraggia le infrastrutture sostenibili con l’obiettivo di abbattere il consumo di combustibili fossili entro il 2050 dovrebbe finalmente far ripensare la politica esclusivamente centrata sul trasporto su gomma.
Tuttavia non si vede alcun segno di cambiamento, probabilmente per la difficoltà per l’appunto di contrapporsi ai vari (im)prenditori che costruiscono e ricostruiscono sempre le stesse strade, magari con un meccanismo di obsolescenza programmata, come le lavatrici!
Così si riporta la spesa di numerosi fondi per riparare, per l’ennesima volta, la ex statale SS 522 (SP 52) che come noto percorre territori tra i più instabili d’Europa, tra massi che cadono, frane, terremoti e quant’altro, ognuno di essi in grado di fermare la circolazione e imporre nuovi lavori e far ridere altri, o gli stessi, imprenditori!
Se si pensa ai territori montani la situazione, se possibile, è ancora peggiore, con decine di stradine strette che si arrampicano su terreni dissestati e che crollano un giorno si e l’altro pure.
Per questo la soluzione non può non passare per un cambio di
paradigma mediante il potenziamento dei sevizi ferroviari e la realizzazione di impianti su fune per raggiungere i centri in quota, lasciando un poco da parte la rincorsa sulle strade.
Alcune soluzioni sono disponibili sul progetto a
http://pizzomarinellafs.inarrivo.net

Ciò per lo meno per il fatto che sono decine di anni che si persegue esclusivamente il sostegno del traffico autonomo su gomma, con i risultati che tutti possono vedere, e risulta difficile pensare che continuando a fare la stessa cosa si possa ottenere un risultato diverso.

Nuovo rendering per le stazioni

Un rendering di un nuovo modello di stazione è stato aggiunto nella pagina della stazione Marinella. Il modello 3D è stato realizzato col software blender e il treno scaricato da un sito apposito che offre modelli già pronti. Potete scaricare e navigare il modello dalla pagina dei Dossier.
Qui l'esempio del rendering del modello con il treno in stazione:

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Mentre potete scaricare i

Chiamate decine di numeri in regione Calabria

Nella mora di risposte da parte dell'assessore Catalfamo e del suo segretario Perla, e nell'impossibilità di entrare nella Cittadella senza un appuntamento per le misure anti-pandemia, ho iniziato un'impressionate navigazione all'interno dei numeri della Cittadella raccogliendo nuovi numeri da parte di quanti hanno risposto, che portavano a nuovi numeri che non rispondevano, oppure a gente che c''entrava nulla o che dava nuovi numeri.

Sembravo l'
uomo nero del famoso gioco di carte che tutti volevano sbolognare! Oppure il giocatore in un gioco d'avventure che deve liberare la bella nascosta dal drago nel castello, per quanto qui la principessa fosse la Catalfamo, e il castello la Cittadella di Catanzaro!

Nel mio girovagare telefonico sono persino finito da un certo Ing. Cosco che, per quanto molto cortese, si occupa di registrare gli incidenti stradali… come base per realizzare interventi risolutivi, in nessun modo suggerendoli, come sarebbe logico altrove.

Dopo numerosi giri e
pat pat di incoraggiamento e di condivisione della mia frustrazione, e aver ricevuto l'indirizzo PEC della Catalfamo, a cui ho scritto per sollecitare un incontro e di cui mi è arrivata la conferma di ricezione, sono pervenuto al numero di Pallaria che mi ha detto avrebbe contattato la Catalfamo.

La prossima settimane ricomincio il giro.

Se Kafka fosse ancora vivo avrebbe di che scrivere, meglio che in Russia!

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