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Stoccare le energie rinnovabili
28/Apr/21 17:49
Spesso si esita ad affidarsi alle energie rinnovabili perché rischiano di non avere una produzione energetica costante, ad esempio se manca il vento o il sole.
In questo articolo si offre una soluzione senza ricorrere a inquinanti batterie.
La soluzione prospettata riprende una soluzione applicata a Londra per far fronte al picco dei consumi elettrici all'ora del tea quando tutti accendono i bollitori.
Come sappiamo la maggior parte degli impianti eolici si trovano in quota e inoltre in Calabria c'è ampia disponibilità di acqua.
La soluzione, in modo simile all'esempio Londinese, per quanto poggiandosi sull'orografia piuttosto che su palazzi alti, contempla due gruppi di cisterne d'acqua, uno a monte vicino all'impianto eolico e uno a valle immediatamente sotto.
Le due cisterne saranno collegate da due sistemi di tubi, su di uno sarà collocata una pompa, sull'altro un generatore idroelettrico.
In realtà si potrebbe anche usare un singolo tubo e utilizzare macchine in grado di funzionare tanto da generatore che da pompa.
L'acqua sarà pompata in alto quando ci sarà un eccesso di produzione elettrica, per poi tornare in basso, attivando generatori, quando invece le richieste di energia sono superiori alla produzione.
Risulta semplice osservare come il sistema sia assolutamente sostenibili producendo pochissimi rifiuti, forse qualche tubo rotto o elemento della pompa o del generatore da sostituire. Ma nulla di particolarmente inquinante come è per i componenti della batterie tradizionali.
In questo articolo si offre una soluzione senza ricorrere a inquinanti batterie.
La soluzione prospettata riprende una soluzione applicata a Londra per far fronte al picco dei consumi elettrici all'ora del tea quando tutti accendono i bollitori.
Come sappiamo la maggior parte degli impianti eolici si trovano in quota e inoltre in Calabria c'è ampia disponibilità di acqua.
La soluzione, in modo simile all'esempio Londinese, per quanto poggiandosi sull'orografia piuttosto che su palazzi alti, contempla due gruppi di cisterne d'acqua, uno a monte vicino all'impianto eolico e uno a valle immediatamente sotto.
Le due cisterne saranno collegate da due sistemi di tubi, su di uno sarà collocata una pompa, sull'altro un generatore idroelettrico.
In realtà si potrebbe anche usare un singolo tubo e utilizzare macchine in grado di funzionare tanto da generatore che da pompa.
L'acqua sarà pompata in alto quando ci sarà un eccesso di produzione elettrica, per poi tornare in basso, attivando generatori, quando invece le richieste di energia sono superiori alla produzione.
Risulta semplice osservare come il sistema sia assolutamente sostenibili producendo pochissimi rifiuti, forse qualche tubo rotto o elemento della pompa o del generatore da sostituire. Ma nulla di particolarmente inquinante come è per i componenti della batterie tradizionali.
Perché il tempo della pandemia non andrebbe sprecato, se ci fossero maestranze in grado di farlo
25/Apr/21 19:46
L'attuale pandemia di Covid-19, come ha fatto con molte altre cose ancora più drammatiche, ha anche reso la posizione di chi favorisce il trasporto privato su gomma rispetto quello pubblico su ferro ancora più forte di prima. Se non altro perché in auto si viaggia da soli o con i propri familiari, e quindi hanno sempre avuto ragione gli amministratori a spendere tutti i soldi per le strade, per quanto con gli effetti che vediamo, tanto che dovrebbero essere rimesse a posto di nuovo per la maggior parte? Sbagliato!
Intanto perché è prevedibile che la pandemia non duri per sempre e poi perché un tempo così lungo potrebbe essere utilmente utilizzato per pianificare e mettere a terra le infrastrutture, perché siano pronte per la ripartenza.
Perché questo non accada al sud lo sappiamo: amministrazioni in dissesto piene di LSU che non possono scrivere i progetti o fare quasi ogni altra cosa e nemmeno che hanno i soldi per farseli scrivere da progettisti privati, anche se ne avessero la volontà politica.
Intanto perché è prevedibile che la pandemia non duri per sempre e poi perché un tempo così lungo potrebbe essere utilmente utilizzato per pianificare e mettere a terra le infrastrutture, perché siano pronte per la ripartenza.
Perché questo non accada al sud lo sappiamo: amministrazioni in dissesto piene di LSU che non possono scrivere i progetti o fare quasi ogni altra cosa e nemmeno che hanno i soldi per farseli scrivere da progettisti privati, anche se ne avessero la volontà politica.
Felicitazioni parziali per la vittoria di Tropea al Borgo dei Borghi
06/Apr/21 15:43
Ci piacerebbe rallegrarci di più per la vittoria di Tropea al Borgo dei Borghi.
Ciò sarebbe possibile se fosse una vittoria per tutto il litorale. Piuttosto invece il premio ha offerto una rappresentazione plastica della condizione vantaggiosa della città vincitrice rispetto il resto del territorio, certo non meno bello di essa, ma questo non è il punto.
In effetti si può certo dire che Tropea si sia meritata il suo successo, essendo stata in grado di attrarre capitali e turisti stranieri, quando Pizzo, che ricordiamo fa il doppio della sua popolazione ed è attiva, a differenza di Tropea, per tutto l'anno, al massimo riesce a raccogliere annualmente emigrati di ritorno dai centri del nord, usualmente nelle proprie abitazioni, senza un euro di ricaduta sull'economia cittadina.
Ma può un territorio privilegiato rimanere nella sua torre d'avorio godendo del disagio dei cittadini vicini?
La risposta secondo me è no. Ma questo i Tropeani sembrano non comprenderlo, quando inserire la loro città in un comprensorio turistico provinciale permetterebbe non solo agli altri centri di svilupparsi, ma anche ad essa di fornire un'offerta turistica più attraente rispetto tenere la gente per venti giorni sulla spiaggia e di sera a fare compere nel paese.
Ciò sarebbe possibile se fosse una vittoria per tutto il litorale. Piuttosto invece il premio ha offerto una rappresentazione plastica della condizione vantaggiosa della città vincitrice rispetto il resto del territorio, certo non meno bello di essa, ma questo non è il punto.
In effetti si può certo dire che Tropea si sia meritata il suo successo, essendo stata in grado di attrarre capitali e turisti stranieri, quando Pizzo, che ricordiamo fa il doppio della sua popolazione ed è attiva, a differenza di Tropea, per tutto l'anno, al massimo riesce a raccogliere annualmente emigrati di ritorno dai centri del nord, usualmente nelle proprie abitazioni, senza un euro di ricaduta sull'economia cittadina.
Ma può un territorio privilegiato rimanere nella sua torre d'avorio godendo del disagio dei cittadini vicini?
La risposta secondo me è no. Ma questo i Tropeani sembrano non comprenderlo, quando inserire la loro città in un comprensorio turistico provinciale permetterebbe non solo agli altri centri di svilupparsi, ma anche ad essa di fornire un'offerta turistica più attraente rispetto tenere la gente per venti giorni sulla spiaggia e di sera a fare compere nel paese.
Sito localizzato in altre lingue
12/Dec/20 17:44
Un comodo bottone è stato aggiunto a tutte le pagine del sito che permette di fruirlo in lingue diverse dall'Italiano.
Forse la settimana decisiva per la provincia
25/Jul/20 17:17
Dopo ben due rinvii il 10 Luglio e il 17 Luglio in cui era stata annunciata la conferenza di presentazione del progetto che potrebbe includere alcuni degli interventi sostenuti da questo sito, questa che si apre dovrebbe essere la settimana decisiva perché si tenga, o in cui venga almeno comunicata la data. Non mancherò di informarvi allorché verrà emanata l'apposita comunicazione istituzionale, come è stato promesso.
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18/Jun/19 17:39
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06/Jun/19 14:45
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