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Enrico Puija | Il Blog degli interventi sul progetto

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Nuovo articolo sulla Gazzetta del Sud


Svolta Nautico
Ringrazio la Gazzetta del Sud per avermi voluto trasmettere l'articolo che il sindaco Sergio Pititto mi aveva anticipato a bassa risoluzione e non comprensibile.
Come si legge, torna come uno zombie la stazione al Nautico che, come noto, servirà per due volte al giorno, nel caso che le corse corrispondano all'inizio e alla fine delle lezioni, e costringerà invece i turisti alla Marinella a farsi due chilometri senza marciapiede, sotto il sole o la pioggia, e con le macchine che sfrecciano vicino, magari trascinando borsoni o valigie. Il tutto mentre ragazzetti di 16 anni possono scendere dal treno ed entrare a scuola, magari godendosi lo spettacolo dei vecchietti con le valige che arrancano, invece di farsi due chilometri in bici o a piedi con gli amici. Il tutto ovviamente se non sono così geniali da sospendere la fermata alla fine del periodo scolastico: assicuro che di questi geni la Calabria non è per nulla carente.
Alcuni di loro dicono che i turisti e residenti della Marinella non si dovrebbero preoccupare perché quella stazione è solo per gli studenti del Nautico, come se ce ne fossero altre per loro; anche questo si sente, quindi anticipo.
Per il resto le stesse banalità sulla metropolitana del mare già dette all'appuntamento al Nautico di qualche mese fa, ben sapendo che, se per caso si dovesse fare la stazione al Nautico, ben difficilmente se ne farà una a due chilometri di distanza alla Marinella!
Segnalo inoltre un'omissione e una totale inesattezza: l'omissione riguarda l'azione mefitica di
Enrico Pujia, che prima aveva ridiretto la stazione, che l'assessore Roberto Musmanno aveva richiesto alla Marinella, sul Nautico, adducendo che fosse più vicina al mare, come se il problema di quella ferrovia fosse stato come raggiungere il mare, piuttosto che come salirci sopra!; per poi del tutto cassarla con la scusa, ugualmente campata in aria, che avrebbe pregiudicato gli scambi, quasi fossimo a Roma, dove pure nuove stazioni si sono aperte, o vicino Milano, dove hanno fatto negli ultimi decenni il passante ferroviario senza pregiudicare alcunché.
La totale inesattezza riguarda la (per fortuna ex) sottosegretaria alle infrastrutture
Dalila Nesci che, lungi dall'essersi impegnata per il progetto, ha cassato sprezzantemente il progetto sottoposto dalla giunta provinciale di Salvatore Solano come Progetto Faraonico.

Sottomessa proposta a Invitalia su suggerimento dell'ex Ministro Giovannini

Avendo incontrato l'ex ministro Enrico Giovannini gli ho presentato la difficile situazione del sud non in grado di recepire i finanziamenti ad esso essenziale per l'assenza delle competenze nelle amministrazioni locali. Al che mi ha risposto che è stato messo a disposizione un nuovo ente Invitalia con lo scopo di dare supporto alle amministrazioni in queste condizioni. Dopo aver loro telefonato ed annunziato la possibilità al sindaco Sergio Pititto ho sottoposto una richiesta a nome dell'amministrazione qui riportata:

Buongiorno. Ho ricevuto il vostro nominativo dall'ex assessore al MIT Giovannini che ho incontrato in treno come soluzione a una situazione assai difficile che si presenta nei comuni del sud. Ebbene in comuni come quello di Pizzo, per cui chiamo in accordo col sindaco Sergio Pititto che rendiconterò all'esito della richiesta, sono assenti tanto fondi, che soprattutto competenze per sviluppare progetti per recepire i finanziamenti per realizzare le opere assolutamente essenziali per lo sviluppo delle regioni più arretrate del paese. Per tali interventi già si era mobilitato l'assessore alla mobilità della regione Calabria Musmanno per essere bloccato con scuse assurde da Enrico Puija, ora al MIT, così come la provincia di Vibo, per un intervento CIS, verosimilmente dalla sottosegretaria dell'epoca Dalila Nesci che lo aveva definito pubblicamente progetto faraonico. Il complesso degli interventi è descritto a https://pizzomarinellafs.inarrivo.net, ma ovviamente l'intenzione è partire progressivamente, visto che sono oramai 150 anni che non si fa nulla di efficiente per la mobilità sostenibile in Calabria, e particolarmente nel Vibonese, con le esigenze di mobilità da quel tempo completamente cambiate dal trasporto di merci a quello passeggeri, senza che nulla sia stato modificato riguardo le modalità di fruizione del servizio.

La miopia del federalismo

L'idea alla base del Federalismo, ancora ribadita dagli amministratori locali del nord, è che esso dovrebbe responsabilizzare la cittadinanza.

Come molti
che sostengono tali idee, compreso il sottoscritto quando viveva a Roma, il contorno è quello di finanze abbastanza a posto e personale con un livello accettabile di competenza. Per quanto Roma si trovi davvero al limite per quanto si dirà.

Ebbene il principio di responsabilità implica la possibilità della scelta: se anche gli elettori del sud dovessero privilegiare il benessere collettivo, rispetto gli interessi individuali, cosa che da alcuni anni in effetti sembra avvenire, selezionando politici qualificati, ciò in nessun modo dà luogo a un rinnovo della classe burocratica, e tantomeno della guida degli enti pubblici.

Così si è passati da
Oliverio alla Santelli a Occhiuto, ma sempre a capo resta il trio Pino IIritano per l'amministrazione regionale, Eugenio Silipo per Anas ed Enrico Puja per FS, ora peraltro persino promosso da Salvini, e sotto di loro e da essi riparati, una quantità di incompetenti presi tra le classi meno qualificate della popolazione.

E ciò naturalmente non riguarda solo l'amministrazione regionale calabrese, ma anche quelle comunali come quelli di
Pizzo. Essendo peraltro il problema aggravato dall'assenza di fondi e di bandi sottomessi, sempre per l'assenza di competenze che permettano di sottomettere proposte.

Quello che piacerebbe chiedere ai Federalisti d'Antan, visto che al tempo nemmeno io ci avevo pensato, è come possa il federalismo risolvere questi problemi!

Ovviamente l'opinione è che peggio di così la situazione non possa andare: non vedo come le infrastrutture o la sanità possano in effetti andare peggio di così, a meno di non voler vedere morti per strada per gli incidenti o l'assenza di cure che vengano rilanciati sui media internazionali, e quindi penso il federalismo sia un'occasione persa, piuttosto che un reale pericolo di peggioramento della situazione.

Riproposta scusa assurda da Puija

Ieri nel corso di un'intervista su Pagina Protetta a cura di Nicolino la Gamba a Enrico Puija, da poco nominato al MIT da Matteo Salvini, è stata sollevata l'usuale obiezione sulla questione delle nuove stazioni della linea costiera.

Con ben poca fantasia ha risposto sulla base del fatto che nuove stazioni avrebbero precluso le coincidenze, quasi si trattasse della linea Roma-Milano e non una linea con pochi treni al giorno che, fuori dal periodo estivo nel tratto tra Lamezia e Tropea, viaggia praticamente vuoto.

Ricordiamo infatti che la prima volta questa scusa era stata sollevata
ipocritamente, per un professore di ricerca operativa, da Roberto Musmanno nella passata amministrazioni che infatti si era agitato quando gli era stato risposto che modificare le coincidenze fosse un banale problema universitario proprio di ricerca operativa.

L'aspettò ipocrita della risposta è particolarmente riferito al fatto che quando hanno
chiuso le numerose stazioni disattivate, il problema non si è in alcun modo posto, quando aprire nuove stazioni o chiuderle dovrebbe avere lo stesso impatto sui tempi di percorrenza e sulle coincidenze, anzi peggiore aumentando la lunghezza dei percorsi occupati in senso unico senza scambi.

Per giunta se il problema potrebbe per assurdo sorgere aggiungendo una sola fermata, come al tempo aveva pensato Musmanno per la fermata
Prangi, ciò non sarebbe se se ne inserisse più di una, come è nel progetto, a Pizzo Angitola, Pizzo Marinella e Pizzo San Francesco, con un di esse stazione a doppio binario per permettere le coincidenze tra i due sensi.

Ma come per qualunque altra scusa ciò che sta dietro è l'incapacità di sapere come fare per tutti questi
eserciti bizantini, pieni di generali e privi di soldati, che in questo caso sarebbero molto più pacificamente Ingegneri, Architetti e Geologi!

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