Enrico Puija
La miopia del federalismo
22/May/23 08:14 Filed in: riflessioni
L'idea alla base del Federalismo, ancora ribadita dagli amministratori locali del nord, è che esso dovrebbe responsabilizzare la cittadinanza.
Come molti che sostengono tali idee, compreso il sottoscritto quando viveva a Roma, il contorno è quello di finanze abbastanza a posto e personale con un livello accettabile di competenza. Per quanto Roma si trovi davvero al limite per quanto si dirà.
Ebbene il principio di responsabilità implica la possibilità della scelta: se anche gli elettori del sud dovessero privilegiare il benessere collettivo, rispetto gli interessi individuali, cosa che da alcuni anni in effetti sembra avvenire, selezionando politici qualificati, ciò in nessun modo dà luogo a un rinnovo della classe burocratica, e tantomeno della guida degli enti pubblici.
Così si è passati da Oliverio alla Santelli a Occhiuto, ma sempre a capo resta il trio Pino IIritano per l'amministrazione regionale, Eugenio Silipo per Anas ed Enrico Puja per FS, ora peraltro persino promosso da Salvini, e sotto di loro e da essi riparati, una quantità di incompetenti presi tra le classi meno qualificate della popolazione.
E ciò naturalmente non riguarda solo l'amministrazione regionale calabrese, ma anche quelle comunali come quelli di Pizzo. Essendo peraltro il problema aggravato dall'assenza di fondi e di bandi sottomessi, sempre per l'assenza di competenze che permettano di sottomettere proposte.
Quello che piacerebbe chiedere ai Federalisti d'Antan, visto che al tempo nemmeno io ci avevo pensato, è come possa il federalismo risolvere questi problemi!
Ovviamente l'opinione è che peggio di così la situazione non possa andare: non vedo come le infrastrutture o la sanità possano in effetti andare peggio di così, a meno di non voler vedere morti per strada per gli incidenti o l'assenza di cure che vengano rilanciati sui media internazionali, e quindi penso il federalismo sia un'occasione persa, piuttosto che un reale pericolo di peggioramento della situazione.
Come molti che sostengono tali idee, compreso il sottoscritto quando viveva a Roma, il contorno è quello di finanze abbastanza a posto e personale con un livello accettabile di competenza. Per quanto Roma si trovi davvero al limite per quanto si dirà.
Ebbene il principio di responsabilità implica la possibilità della scelta: se anche gli elettori del sud dovessero privilegiare il benessere collettivo, rispetto gli interessi individuali, cosa che da alcuni anni in effetti sembra avvenire, selezionando politici qualificati, ciò in nessun modo dà luogo a un rinnovo della classe burocratica, e tantomeno della guida degli enti pubblici.
Così si è passati da Oliverio alla Santelli a Occhiuto, ma sempre a capo resta il trio Pino IIritano per l'amministrazione regionale, Eugenio Silipo per Anas ed Enrico Puja per FS, ora peraltro persino promosso da Salvini, e sotto di loro e da essi riparati, una quantità di incompetenti presi tra le classi meno qualificate della popolazione.
E ciò naturalmente non riguarda solo l'amministrazione regionale calabrese, ma anche quelle comunali come quelli di Pizzo. Essendo peraltro il problema aggravato dall'assenza di fondi e di bandi sottomessi, sempre per l'assenza di competenze che permettano di sottomettere proposte.
Quello che piacerebbe chiedere ai Federalisti d'Antan, visto che al tempo nemmeno io ci avevo pensato, è come possa il federalismo risolvere questi problemi!
Ovviamente l'opinione è che peggio di così la situazione non possa andare: non vedo come le infrastrutture o la sanità possano in effetti andare peggio di così, a meno di non voler vedere morti per strada per gli incidenti o l'assenza di cure che vengano rilanciati sui media internazionali, e quindi penso il federalismo sia un'occasione persa, piuttosto che un reale pericolo di peggioramento della situazione.
Riproposta scusa assurda da Puija
02/Apr/23 10:38 Filed in: Scuse assurde
Ieri nel corso di un'intervista su Pagina Protetta a cura di Nicolino la Gamba a Enrico Puija, da poco nominato al MIT da Matteo Salvini, è stata sollevata l'usuale obiezione sulla questione delle nuove stazioni della linea costiera.
Con ben poca fantasia ha risposto sulla base del fatto che nuove stazioni avrebbero precluso le coincidenze, quasi si trattasse della linea Roma-Milano e non una linea con pochi treni al giorno che, fuori dal periodo estivo nel tratto tra Lamezia e Tropea, viaggia praticamente vuoto.
Ricordiamo infatti che la prima volta questa scusa era stata sollevata ipocritamente, per un professore di ricerca operativa, da Roberto Musmanno nella passata amministrazioni che infatti si era agitato quando gli era stato risposto che modificare le coincidenze fosse un banale problema universitario proprio di ricerca operativa.
L'aspettò ipocrita della risposta è particolarmente riferito al fatto che quando hanno chiuso le numerose stazioni disattivate, il problema non si è in alcun modo posto, quando aprire nuove stazioni o chiuderle dovrebbe avere lo stesso impatto sui tempi di percorrenza e sulle coincidenze, anzi peggiore aumentando la lunghezza dei percorsi occupati in senso unico senza scambi.
Per giunta se il problema potrebbe per assurdo sorgere aggiungendo una sola fermata, come al tempo aveva pensato Musmanno per la fermata Prangi, ciò non sarebbe se se ne inserisse più di una, come è nel progetto, a Pizzo Angitola, Pizzo Marinella e Pizzo San Francesco, con un di esse stazione a doppio binario per permettere le coincidenze tra i due sensi.
Ma come per qualunque altra scusa ciò che sta dietro è l'incapacità di sapere come fare per tutti questi eserciti bizantini, pieni di generali e privi di soldati, che in questo caso sarebbero molto più pacificamente Ingegneri, Architetti e Geologi!
Con ben poca fantasia ha risposto sulla base del fatto che nuove stazioni avrebbero precluso le coincidenze, quasi si trattasse della linea Roma-Milano e non una linea con pochi treni al giorno che, fuori dal periodo estivo nel tratto tra Lamezia e Tropea, viaggia praticamente vuoto.
Ricordiamo infatti che la prima volta questa scusa era stata sollevata ipocritamente, per un professore di ricerca operativa, da Roberto Musmanno nella passata amministrazioni che infatti si era agitato quando gli era stato risposto che modificare le coincidenze fosse un banale problema universitario proprio di ricerca operativa.
L'aspettò ipocrita della risposta è particolarmente riferito al fatto che quando hanno chiuso le numerose stazioni disattivate, il problema non si è in alcun modo posto, quando aprire nuove stazioni o chiuderle dovrebbe avere lo stesso impatto sui tempi di percorrenza e sulle coincidenze, anzi peggiore aumentando la lunghezza dei percorsi occupati in senso unico senza scambi.
Per giunta se il problema potrebbe per assurdo sorgere aggiungendo una sola fermata, come al tempo aveva pensato Musmanno per la fermata Prangi, ciò non sarebbe se se ne inserisse più di una, come è nel progetto, a Pizzo Angitola, Pizzo Marinella e Pizzo San Francesco, con un di esse stazione a doppio binario per permettere le coincidenze tra i due sensi.
Ma come per qualunque altra scusa ciò che sta dietro è l'incapacità di sapere come fare per tutti questi eserciti bizantini, pieni di generali e privi di soldati, che in questo caso sarebbero molto più pacificamente Ingegneri, Architetti e Geologi!